Con Greenaccord
Premiati gli studenti dell’Istituto tecnico industriale “G.B. Bosco Lucarelli” di Benevento e dell’IIS Don Geremia Piscopo di Arzano. I loro elaboratori dopo la visita alla discarica di Giugliano. Per tutti la regola: informarsi per saper informare. Un’iniziativa del ministero dell’Ambiente per promuovere buone pratiche
“People building future. Per un futuro senza rifiuti”. Può sembrare un paradosso parlare a Napoli di un futuro senza rifiuti, ma è la scommessa che ha fatto, a novembre scorso, Greenaccord con il X Forum internazionale per la salvaguardia della natura sul tema dei rifiuti. Una scommessa che ha coinvolto non solo studiosi e giornalisti di tutto il mondo, ma anche cinquanta studenti di dieci scuole campane, che hanno partecipato al Forum. I ragazzi, “armati” di taccuini, registratori e macchine fotografiche digitali, smartphone e tablet, hanno registrato interviste, effettuato una visita alla discarica di Giugliano e realizzato degli elaborati, che sono stati giudicati da una giuria di esperti. L’iniziativa è stata voluta dal ministero dell’Ambiente per trasformare le nuove generazioni in catalizzatori di buone pratiche. Oggi (22 marzo) a Napoli si è tenuta la cerimonia pubblica di premiazione per i due migliori elaborati, alla quale è intervenuto, tra gli altri, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. “È importante che voi giovani siate protagonisti del vostro futuro – ha osservato il porporato -, ma il futuro non esiste se non s’inizia a costruire nel presente”.
Un “vocabolario differenziato”. La prima scuola vincitrice è l’Istituto tecnico industriale “G.B. Bosco Lucarelli” di Benevento, che ha prodotto 4 file power point. Il primo, intitolato “Rifiuti zero – dieci in condotta”, ha contenuti tecnici esaustivi riguardanti la gestione dei rifiuti. Seguono altre due presentazioni utilizzabili in sequenza: la prima, intitolata “Le 12 regole di cui abbiamo bisogno per cambiare”, è la traduzione di quanto esposto da Robert Costanza durante il Forum di Greenaccord; la seconda, intitolata “Dodici piccole regole per proteggere il nostro futuro”, è l’esposizione di 12 punti che possono essere considerati un programma di politica sostenibile. Nella quarta presentazione, “Castigat ridendo mores”, si trova un singolare “vocabolario differenziato”, che va da “a come amore” (“amiamo la nostra terra, non mandateci via, lasciateci almeno la speranza”) a “z come zero in condotta” (“a tutte quelle persone che fingono di non vedere”). L’idea del “vocabolario differenziato” è stata del docente del laboratorio di tecnologia meccanica, Antonio Mario Nardone, ma “la scelta delle parole è stata corale”, chiarisce il professore al Sir. “Anche se parliamo di temi molto seri – osserva Nardone – pensiamo che far sorridere aiuti a riflettere meglio”. “Dopo quest’esperienza con i ragazzi – ci confida – sono ottimista che possa avvenire un cambiamento in meglio per il futuro”. “Il nostro – aggiunge uno degli studenti, Vincenzo Durante – è stato un lavoro duro, ma bello. L’obiettivo è ora tradurre l’impegno in uno stile di vita diverso”. Già nell’Istituto è stato avviato il progetto “Rifiuti zero”, “ma vorremmo ora esportare il modello nelle altre scuole e in tutto il Comune”, dice Vincenzo.
“Voglio vivere”. La seconda scuola vincitrice è l’IIS Don Geremia Piscopo di Arzano. Il video ha caratteristiche giornalistiche d’inchiesta. “Il primo obiettivo – sottolinea la dirigente scolastica, Carmela Ferrara – è stato far condividere a tutti gli studenti dell’Istituto l’esperienza di pochi al Forum di Greenaccord. Il mio sogno è che siano gli stessi ragazzi a farsi portavoce, presso i coetanei e le famiglie, di comportamenti corretti da utilizzare per il rispetto dell’ambiente”. Entusiaste dell’esperienza sono le studentesse che hanno realizzato il video, come raccontano al Sir alcune di loro: Alessia De Marco, Ylenia Buccini e Claudia Pesolo. “Con il video – dichiarano – vogliamo sensibilizzare i nostri coetanei. Dopo la visita alla discarica, ci siamo sentite molto motivate a promuovere l’idea che è importante riciclare”. A patto, però, che “ci sia una maggiore trasparenza sul ciclo di smaltimento dei rifiuti”. Il video si chiude con uno slogan ripetuto da più persone, “Voglio vivere”, seguito da un collage delle immagini dei ragazzi morti nella Terra dei fuochi, per malattie incurabili. “È – ammettono – un pugno nello stomaco per risvegliare le coscienze”.