CHIESE IN BREVE
Belgio: vescovi e Caritas per l’accoglienza dei profughi
Di fronte all’aumento dei richiedenti asilo e all’emergenza migranti in Europa, i vescovi del Belgio rilanciano l’appello di Caritas internationalis ai proprietari di alloggi perché mettano a disposizioni i loro locali per l’accoglienza. In un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale belga, i vescovi spiegano il lavoro che la Caritas sta attuando in collaborazione con le autorità competenti con l’istallazione di alloggi di emergenza in cui vengono accolte decine di richiedenti asilo. Ma queste sistemazioni non sono più sufficienti per far fronte alle necessità. Da qui l’appello della Caritas. “Molte persone ci chiedono e vogliono aiutare”, spiega François Cornet, direttore della Caritas Internationalis. “Noi salutiamo questo spirito di solidarietà e speriamo che possa contribuire a mettere a disposizione luoghi supplementari di accoglienza per far fronte all’afflusso di richieste. È una maniera molto concreta per venire in soccorso di queste persone garantendo loro i diritti di accoglienza e protezione del Belgio”. Da oltre 15 anni, Caritas Internationalis ha optato per un accoglienza dei profughi in alloggi privati perché – spiega sempre Cornet – “favorisce l’autonomia della persona, garantisce la vita familiare e stimola l’integrazione delle persone nell’ambiente locale”. I vescovi del Belgio sostengono l’iniziativa della Caritas invitando – si legge nel loro comunicato – “le congregazioni, le parrocchie e i cristiani a studiare tutte le possibilità per rispondere a questo appello unendosi così a Papa Francesco aprendo le porte all’altro, a colui che cerca la protezione di uno Stato”. Gli alloggi ricercati devono però corrispondere ad alcune caratteristiche particolari: la casa o l’appartamento devono essere abitabili e disponibili per almeno 6 mesi; devono essere dotati di servizi sanitari e di una cucina. Sarà la Caritas Internationalis ad assicurare la gestione dell’alloggio per tutta la durata dell’occupazione, il pagamento dell’affitto e farsi garante dello stato dell’alloggio. Al momento attuale, la Caritas può contare su operatori sociali nelle città di Bruxelles, Liège, Seraing, Verviers, Charleroi, Malines, Anvers e Ostende.
Bulgaria: happening dei giovani e musica cristiana
La cittadina di Belozem, nella diocesi di Sofia-Plovdiv, è il “palcoscenico” del Festival internazionale di musica cristiana che si svolge fino al 29 agosto, promosso dalla custodia dei frati cappuccini in Bulgaria. Il tradizionale appuntamento, che riunisce da lunedì 24 agosto giovani cattolici da tutto il Paese in un clima di festa e preghiera, quest’anno ha come motto “Tra il cielo e la terra”. I partecipanti riflettono sulla tutela del creato e il rapporto tra l’uomo e la natura ma anche sui sacramenti come mezzo che avvicina a Dio. “Nella gioventù si fanno le grandi scelte nella vita – spiega a Sir Europa il direttore del festival, fra Martin Grec – e in questi momenti i valori cristiani aiutano molto”. E aggiunge: “Con il festival che si svolge ormai da 15 anni, i giovani cattolici, che in Bulgaria sono pochissimi, si conoscono meglio e trovano i coetanei che vivono la stessa fede”. Oltre a conferenze tematiche accompagnate da diverse testimonianze, sono in corso workshop e momenti di sport per far emergere i talenti dei ragazzi. In serata, invece, concerti di artisti e gruppi di ispirazione cristiana da Croazia, Polonia e Spagna.
Religioni in Europa: a Tirana dialogo, pace e migrazioni
Sarà un messaggio augurale di Papa Francesco a dare il via all’incontro internazionale “La pace è sempre possibile – Religioni e culture in dialogo”, proposto dalla Comunità di Sant’Egidio, che si svolgerà a Tirana dal 6 all’8 settembre. Insieme alle Chiese cattolica e ortodossa di Albania, saranno presenti leader delle grandi religioni mondiali, politici, intellettuali, testimoni di azioni di pace e di solidarietà. Sant’Egidio parla di “un grande evento nello ‘spirito di Assisi’ – la prima Preghiera per la Pace voluta da Giovanni Paolo II nel 1986 nella città di San Francesco – che avrà quest’anno un carattere speciale, non solo per l’attuale scenario di guerre e conflitti di diversa origine, ma anche per la crescita di un nuovo soggetto rappresentato dalla forza pacifica delle religioni che si contrappone alla violenza con proposte concrete e realizzabili”. “Assistiamo ormai da anni a guerre che nessuno sembra avere la forza o la volontà di fermare – spiegano i promotori -. Se la comunità internazionale non riesce a imporre neanche una tregua umanitaria è necessaria una mobilitazione popolare che riesca a far sentire la voce dei tanti che ormai vedono nell’emigrazione la loro unica via di uscita a costo di rischiosissime traversate verso l’Europa”. Alla tre giorni di Tirana si alterneranno in numerose tavole rotonde, “i più importanti leader religiosi di Europa e Mediterraneo, Asia e Africa. Informazioni e programma: www.santegidio.org.