GERMANIA

Una “rete” per donne in difficoltà

La Elisabeth-Zillken-Haus è una iniziativa delle donne cattoliche del Saarland che accoglie mamme sole, persone malate, povere o abusate

Il Saarland è uno dei più piccoli lander tedeschi, ed è uno di quelli che vive, da sempre, una storia di frontiera: stretto nel sud-ovest del Paese germanico tra il grande e popoloso land della Renania Palatinato, la Francia e il Lussemburgo, ha subito traversie storiche anche a causa dei suoi importanti giacimenti di carbone e della sua industria metallifera. È stato per questo colpito violentemente dalla crisi economica legata alla chiusura delle attività estrattive e dalla dismissione delle acciaierie. Ma dall’inizio del XXI secolo si è vista una certa ripresa soprattutto per la riconversione verso nuove forme industriali. In questo land la questione sociale si è trascinata negli anni sia per l’aumento improvviso della disoccupazione, sia per il ruolo centrale della popolazione femminile, sulla quale in diverse fasi storiche l’economia e la società del Saarland si sono appoggiate. Oggi la SkF – Sozialdienst katholischer Frauen e.V. Ortsverein Saarbrücken (Servizio sociale delle donne cattoliche – Associazione locale di Saarbrücken) nata nel 1899, svolge un ruolo fondamentale nella società del Saarland. La SkF ha saputo sviluppare un tessuto di interventi locali a difesa, aiuto e sostegno delle donne che manifestino difficoltà di qualsiasi genere: con la presentazione nei giorni scorsi della relazione biennale sull’attività per il 2013-2014 è stata anche confermata la prosecuzione del nuovo intervento in favore di donne con problemi di natura mentale, in una casa protetta, con assistenza 24 su 24, per cercare di ricostruire una vita autonoma e sicura.

L’esperienza che crea solidarietà. La Elisabeth-Zillken-Haus è il fulcro dell’attività della SkF: il primo nucleo venne fondato nel 1971, a Saarbrücken, per le ragazze sole e per donne povere e abbandonate con figli, e agiva soprattutto in situazioni di emergenza. Con gli anni l’impegno si allargato all’assistenza allo sviluppo e alla creazione di nuove prospettive di vita. La casa offre la protezione e la cura continua, anche educativa per i bambini. Il carattere di “primo intervento d’emergenza” è tutt’ora uno dei punti che caratterizzano la Elisabeth-Zillken-Haus: infatti in qualsiasi ora del giorno e della notte, compresi i festivi, la richiesta d’aiuto e accoglienza sarà registrata, indipendentemente dalla propria condizione sociale. Perché l’opera è aperta sia a chi sia seguita dal servizio sociale sia alle auto-contribuenti. Un servizio è riferito esclusivamente alle donne con problemi di disabilità fisica e, a causa dell’aumento dei casi di difficoltà mentale legata ad abusi pregressi, abbandoni, maltrattamenti e violenze sessuali (oltre 800 casi l’anno registrati nel Saarland negli ultimi anni) è stata istituita, e confermata per il futuro, la casa protetta per le donne malate mentali.

Oltre l’emergenza. “Vogliamo aiutare queste donne a tornare a una vita normale e a camminare con le proprie gambe”, dice la presidente della SkF, Gaby Schäfer. Lo stile è quello di un ambiente dove poter creare una nuova vita, avendo una camera indipendente, sapendo di condividere i propri problemi con chi li comprende, ricevendo sostegno fisico, stimoli culturali e, soprattutto, comprensione costante. Questa è una caratteristica comune a tutti i servizi offerti dalla Elisabeth-Zillken-Haus: l’assistenza fissa per le donne e i loro bambini in situazioni di emergenza, ad esempio, si rivolge alle donne dai 18 anni, le madri con i bambini e le donne in gravidanza che non hanno alloggio idoneo (per motivi di fuga dall’ambiente domestico o di altre violenze, malattie, conflitti familiari…). La protezione offerta agisce contro persecuzioni e nuove violenze e la donna riceve aiuto e consulenza, anche per l’acquisto di abitazioni, questioni amministrative, costruire o mantenere una base economica e i problemi di salute. La struttura è una casa protetta, e come per le donne con problemi mentali, le mamme vivono nella propria camera singola, e se hanno bambini con sé vivono con loro.

Collaborazione con la polizia. Tra gli 800 casi annuali che interessano le donne del Saarland, sono in aumento costante quelli legati alle violenze domestiche e allo stalking. Il direttore della Caritas di Saarbrücken, Christine Theisen, ha sottolineato “l’approccio proattivo del lavoro della Elisabeth-Zillken-Haus, e soprattutto della collaborazione con la polizia locale, con il consenso delle vittime”. È importante per Theisen avere il conforto dei dati certi, perché “il team di consulenza cerca di stabilire un contatto con la vittima e di trasmettere questo anche per ulteriori approfondimenti, se necessario”. E i 70 dipendenti professionali della Elisabeth-Zillken-Haus, oltre i numerosi esperti volontari della SkF, assicurano alle donne della Saarland la loro dedizione completa.