Ave Maria
Giuseppe nella vita di Maria è “stato lo sposo. Perché lei mai ha detto a Giuseppe: ‘Io sono la mamma di Dio e tu sei l’impiegato di Dio’. ‘Tu sei il mio sposo. Io sono vergine’ ha detto Maria”. Lo afferma Papa Francesco, nella sesta puntata del programma “Ave Maria”, condotto da don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, in onda su Tv2000 martedì 20 novembre alle ore 21.05. Il programma, nato dalla collaborazione tra il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e Tv2000, è strutturato in undici puntate, nel corso delle quali don Marco conversa con il Papa sulla preghiera più conosciuta al mondo e incontra noti personaggi laici del mondo della cultura e dello spettacolo. Ospiti della sesta puntata Cristina Parodi e Gennaro Troia (Madonnaro di Napoli).
“Maria – prosegue il Papa – era sottomessa al suo sposo secondo la cultura del suo tempo. Gli faceva da mangiare, parlava con lui, parlavano del figlio, hanno condiviso l’angoscia quando il bambino a 12 anni è rimasto a Gerusalemme. L’angoscia di un marito e di una moglie, l’angoscia dei genitori. La normalità nella verginità. E lei ascoltava Giuseppe e obbediva a Giuseppe. Le grandi decisioni le prendeva Giuseppe. Era normale in quel tempo. Tante volte in sogno riceveva i messaggi di Dio. Lei è la piena di grazia, Giuseppe è il giusto. L’uomo osservante della parola di Dio. Bella coppia”. “Maria è Madre di Dio – sottolinea Papa Francesco – Dio si rimpiccolisce. Così capiamo quello che Paolo nella lettera ai Filippesi disse del figlio di Dio che è Dio che si annientò, si annientò fino alla morte in croce, ha preso tutti i nostri peccati. Paolo pensava: Dio si è fatto peccato. Lui non ha fatto i peccati ma Lui si è fatto peccato per noi e lei è la mamma dei peccatori, di tutti noi”.
“Tante volte – ricorda il Papa nel dialogo con don Marco – sono passato col bus davanti al carcere ‘Villa Devoto’ di Buenos Aires. Lì c’era la coda delle mamme e le vedevano tutti. Tutti vedevano queste donne che facevano la coda per entrare perché avevano dentro un figlio. E per entrare tante volte una donna deve subire alcune umiliazioni come le perquisizioni. Ma a quelle madri non importava, lo facevano per i figli. Si lasciavano calpestare, importava solo il figlio. A Maria importava il figlio. Era lì, non importava cosa dicessero gli altri perché aveva il figlio. Ma lì il figlio la lascia, non solo perché lascia la vita. Dà a tutti noi la mamma, partorisce nella croce”.