“IN SOMALIA RIMARREMO CON I NOSTRI VOLONTARI FINCHÉ CI SAR… POSSIBILE, INSIEME A QUELLI DI ALTRE

turismo e della devozione”.organizzazioni umanitarie italiane”. Lo scrive Nino Sergi, segretario generale di InterSos – associazione umanitaria per l’emergenza sorta due anni fa’ a Roma ed alla quale aderiscono 100 volontari – nell’editoriale del prossimo numero del bimestrale dell’associazione. Di fronte agli esiti dell’operazione “Ridare speranza” che, ad avviso di InterSos, “non ‚ stata sincera n‚ poteva esserlo” Sergi sottolinea che “l’Onu si ‚ trovata e si trova impreparata di fronte al nuovo ruolo che la storia le ha ormai assegnato”. Visti i risultati dell’azione internazionale iniziata nel dicembre ’92 “rimane un senso di profonda amarezza e la rabbia di fronte alle cose fatte male e inutili”. Anche se “il Ministero degli Esteri ci ha caldamente invitato ad unirci alla grande ritirata” e “la nostra Diplomazia e il nostro Governo sarebbero certamente pi— sereni se in Somalia non ci fossero pi— italiani”, aggiunge Sergi “a noi sembra che se l’umanit… ‚ andata avanti e pu• ancora esprimere valori e crescere ‚ proprio perch‚ c’‚ chi ha saputo rinunciare a qualche sonno tranquillo. E non si tratta di eroismo, sia ben chiaro. Si tratta solo di essere semplicemente e profondamente uomini”. La presenza di InterSos in Somalia (sei volontari sono attualmente in servizio all’ospedale di Giohar) ‚ sostenuta dalla Cei con uno stanziamento di circa 2 miliardi e mezzo di lire che si aggiunge ai 5 miliardi mezzo destinati dalla stessa Cei nel 1993-94 agli interventi umanitari del volontariato italiano in Somalia.