Anche il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Luciano Corradini, si impegnato a portare l’insegnamento della bioetica nella scuola, parlando nel corso di un seminario di studio su “l’educazione alla vita nella scuola. Le nuove frontiere della bioetica”, conclusosi ieri a Roma, cui hanno partecipato trecento insegnanti ed educatori. “Se il mondo non ha fiducia nella vita – ha sottolineato Corradini – non investe nell’educazione. E’ necessario invece spingere lo sguardo oltre il nostro tempo per investire sul futuro”. Ed il futuro rappresentato anche dalle nuove frontiere della bioetica, secondo il sottosegretario alla Pubblica Istruzione. “Chi il nascituro? Un insieme di cellule? Parte dell’organismo della donna?” Sono tutte domande, ha detto Francesco D’Agostino, presidente del Comitato nazionale di Bioetica, intervenuto all’incontro, che vanno poste anche a scuola ed alle quali bisogna rispondere con chiarezza. “Il diritto di nascere il primo di tutti i diritti. Esso include e fonda i diritti costitutivi della persona. Il nascituro ha un’identit… che lo fa altro rispetto alla madre, al padre, a ogni essere vivente”. Sono queste le risposte e i principi etici, ha rilevato D’Agostino, che vanno spiegati e riaffermati anche dentro le aule scolastiche. Nel corso del seminario emersa anche la proposta di inserire la Bioetica nei piani di studio delle istituende scuole universitarie di specializzazione per l’accesso all’insegnamento secondario.