I NOMADI RISCHIANO DI SOCCOMBERE DI FRONTE ALLA VIOLENZA.

E’ questo, a commento dei recenti attentati contro i bambini nomadi, il parere di don Antonio Dusini, “parroco degli zingari” a Trento. “Di fronte ai modelli culturali proposti dai mass-media, del modo di vivere impazzito della nostra societ… – aggiunge don Dusini – questo ceppo selvatico, questo popolo senza scuola, Š destinato a soccombere. Riesce a resistere solo perchŠ trova nella famiglia una grande forza”. A sua volta, Renato Galleno, direttore dell’Istituto per Fanciulli Sinti di Badia Polesine (Ro) fondato da da don Dino Torregiani e dove sono ospitati 25 bambini nomadi aggiunge che “oggi il nomadismo Š in estinzione anche perchŠ Rom e Sinti non possono pi— viaggiare e sono cacciati dalla gente”. Si cerca comunque di essere vicini a questo popolo “attraverso i loro bambini” che, sottolinea Galleno “sono molto pi— spontanei e naturali di quanto non siano i nostri. Estremamente affettuosi, hanno alcuni grandi valori quali il rispetto della famiglia, l’amicizia tra coetanei, il dialogo tra generazioni”. Galleno afferma che Š possibile una serena convivenza tra nomadi e residenti e cita l’esperienza di Badia Polesine dove “questi bambini vivono un rapporto positivo con i coetanei e le loro famiglie e spesso si incontrano per i compiti scolastici e per i giochi”. In questo contesto l’assenza delle pubbliche istituzioni, aggiunge don Dusini “non aiuta il nostro lavoro e soprattutto rende pi— diffcile il superamento il fortissimo impatto tra la cultura zingara e la cultura consumistica ed efficientistica della nostra societ…”.