Vent’anni fa, il 18 novembre 1978, oltre 900 persone, in parte suicide con il veleno, in parte ammazzate a rivolverate dai propri compagni mentre cercavano di sfuggire al suicidio, morivano nella tragedia del Tempio del Popolo a Jonestown, in Guyana. Lo ricorda il Centro studi sulle Nuove Religioni (Cesnur), l’organismo di ricerca sui nuovi movimenti religiosi e “sette” che in questi giorni, in occasione del ventesimo anniversario della tragedia di Jonestown, ha presentato una lettera alla Commissione Esteri del parlamento degli Stati Uniti. Nella lettera, il Cesnur chiede alla Commissione di “ordinare alla Cia, che li ha in custodia dal 1978, di rilasciare tutti i documenti sulla tragedia fino ad oggi sottoposti a vincolo del segreto”. La lettera è stata firmata da 13 studiosi di fama internazionale, fra i quali anche Eileen Barker della London School of Economics, il gesuita John Saliba dell’Università di Detroit e David Bromley dell’Università della Virginia. ” “”Tra religione e politica, spie e servizi segreti – ha detto Massimo Introvigne, direttore del Cesnur – Jonestown è un caso unico anche nel mondo controverso delle ‘sette’. Solo se la Cia renderà pubblico il suo fascicolo sarà possibile, dopo vent’anni, ricostruire esattamente che cosa è successo”.” “