MORO: GLI ADULTI NON VEDONO PIÙ IL BAMBINO COME “VALORE”

Ad affermarlo è Alfredo Carlo Moro, presidente del Centro nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e all’adolescenza, intervistato da “Toscana oggi” in margine alla Conferenza nazionale sull’infanzia e sull’adolescenza, in svolgimento in questi giorni a Firenze per iniziativa della presidenza del Consiglio dei Ministri e del dipartimento per gli Affari sociali. Secondo Moro, oggi “c’è una negazione dell’infanzia e una adultizzazione precoce. Ho l’impressione che il bambino come valore, per cui l’adulto si coinvolge in un rapporto di arricchimento reciproco, stia diminuendo”. Si guarda, cioè, al bambino “più come una risorsa per le gratificazioni dell’adulto che non come un valore da rispettare e in cui cercare di trovare un aiuto anche alla vita dell’adulto. C’è, insomma, il pericolo che si contrabbandi come interesse del minore un interesse che sostanzialmente costituisce un reale ed esclusivo interesse proprio dell’adulto”. In questa prospettiva, Moro invita a non enfatizzare troppo il tema della violenza sui minori, “non perché non sia inquietante, ma perché non è l’unico fenomeno di disagio nei confronti dei ragazzi. C’è ad esempio anche un disagio psicologico, dovuto alla trascuratezza e che è ugualmente rovinoso. C’è un disagio molto forte nei bambini delle coppie che si separano. C’è poi – conclude Moro – il disagio della preadolescenza, con la difficoltà di una trasformazione che non sempre è presa nella dovuta considerazione dai genitori, dalla scuola, dalla società”.