S. ILARIO D’ENZA (REGGIO EMILIA): COME VIVE UNA “COMUNITÀ DI FAMIGLIE”

27 comunità familiari, che coinvolgono circa 200 famiglie, organizzate in gruppi che “vengono a costituirsi per affinità di età, di scelte e di amicizia”. Così don Luca Ferrari, intervenendo al II incontro nazionale per i responsabili di pastorale familiare e della Consulta nazionale in svolgimento a Roma, descrive l’esperienza del Movimento mariano di famiglie “Comunità delle Beatitudini”, attivo a S. Ilario d’Enza, un paese di 8 mila abitanti in provincia di Reggio Emilia. Il gruppo è nato per iniziativa di mons. Pietro Margini, parroco a Sant’Ilario dal ’60 al ’90: partendo dalla “valorizzazione dell’amicizia come esperienza di Chiesa vissuta”, spiega don Luca, don Pietro ha dato vita a gruppi di amici, diventati poi gruppi di fidanzati e gruppi di famiglie, perché fossero testimoni di “uno stile di amore vissuto quotidianamente nel dono di sé agli altri”. Molte le attività che il Movimento svolge, con l’intento di “rispondere alle grandi e piccole necessità”, in stretto contatto con la comunità parrocchiale. Si va dal volontariato, all’attività di oratorio per i ragazzi, ai genitori “baby-sitter” a turno dei figli propri e degli altri, fino alla gestione di scuole – materna, elementare e media, oltre ad un “liceo della comunicazione”- in cui, spiega don Luca, le famiglie fanno tutto: sono insegnanti, presidi, ma anche bidelli, donne delle pulizie…”. Fondamentale è l’attività di accompagnamento dei fidanzati, che “si trovano inseriti in una piccola comunità nella quale condividono con altre coppie gli stessi problemi, le stesse aspettative, gli stessi progetti e con l’aiuto del sacerdote si interrogano insieme sul proprio ruolo nella Chiesa”.