IL CARD. RATZINGER COMMEMORERÀ A ROMA I 38 ANNI DELLA MORTE DEL CARD. STEPINAC

“Sappiate che Gesù Cristo è Dio. Per lui siamo pronti a morire in qualsiasi momento”: sono le parole che disse mons. Alozije Stepinac, arcivescovo di Zagabria, allorchè nel 1946 venne attaccato dai giudici dei tribunali di Tito che lo condannarono a 16 anni di carcere con l’infamante imputazione di aver contribuito alla persecuzione di ebrei, serbi, rom durante la seconda guerra mondiale. A 38 anni dalla morte, la sua tomba nella cattedrale di Zagabria è meta di continue preghiere da parte di numerosi fedeli e la chiesa croata si prepara a commemorare il primo centenario della sua nascita (8 maggio 1898). Durante gli anni della prigionia e poi del confino nel villaggio natale di Krasic, Stepinac si oppose con forza ai tentativi del regime comunista di Tito di formare una “Chiesa nazionale”, per staccare la comunità dei fedeli dal Papa e dalla Chiesa universale. Pio XII ne riconobbe la testimonianza di fedeltà incrollabile alla Chiesa e lo fece cardinale nel 1953. Per ricordarne la figura il card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, presiederà una celebrazione a Roma, il 10 febbraio prossimo (ore 18, chiesa croata di S. Gerolamo). Il processo per la sua beatificazione è iniziato nel 1980 e in molti si augurano che possa presto essere portato agli onori degli altari per la ferma testimonianza di fede a Dio e all’uomo che diede, di fronte alle ideologie totalitarie che segnarono gli anni della sua vita.