“L’artigiano è colui che fa della mano l’espressione operativa e simbolica di quelle molteplici forme di arte, di ingegnosità e di personalità che caratterizzano il suo lavoro”. Le sue mani “rendono contemporanea e attuale l’opera creativa di Dio”. Dunque nessun dubbio nell’identificare con le mani dell’artigiano “il logo simbolico del lavoro artigianale”. Lo ha spiegato questa mattina il prof. Pasquale Troìa, docente della Pontificia Università Lateranense, illustrando il programma del Giubileo degli artigiani che si svolgerà il prossimo 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe Artigiano. Sarà il primo dei tre momenti di incontro che il Grande Giubileo dedica al mondo del lavoro. Il primo maggio si svolgerà infatti il Giubileo dei lavoratori e il 12 novembre quello degli agricoltori. Durante l’offertorio della Messa che Giovanni Paolo II celebrerà il 19 marzo, ha spiegato Troìa, alcuni artigiani consegneranno al Papa “doni, simboli di doni più concreti che le organizzazioni si impegnano a realizzare”. Per esempio, l’Acai (Associazione cristiana artigiani italiani) offrirà un oggetto artistico in funzione della costruzione di una nuova Chiesa; la Confartigianato donerà un mattone come simbolo della costruzione di un edificio nella missione cattolica di Soddo Hosanna in Etiopia. Una veglia di preghiera nella Basilica di San Giovanni, prevista per sabato 18 marzo, preparerà gli artigiani all’incontro con il Santo Padre. In questa occasione verranno proposte “testimonianze per raccontare in che modo le mani di un artigiano lavorano e faticano, creano con ingegno ed arte, testimoniano la carità e la solidarietà, pregano”.” “Per questo Giubileo, ha reso noto mons. Fernando Charrier, vescovo di Alessandria e presidente del Comitato per la preparazione delle giornate giubilari del mondo del lavoro, è previsto l’arrivo di oltre 35.000 persone. Il tam tam delle associazioni che rappresentano gli artigiani ha fatto sì che ci saranno anche rappresentanti del Terzo Mondo. ” “” “