Aumenta la “credibilità” degli italiani nei riguardi dell’omeopatia. Sono 6milioni le persone che oggi nel nostro Paese ricorrono alla medicina omeopatica: tre milioni in più rispetto a tre anni fa. Aumentano anche gli ambulatori dove è possibile trovare medici omeopati. Il dato è emerso questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del convegno che su questo tema si svolgerà a Roma per iniziativa della Cei e dell’Aiot (Associazione medica italiana di omotossicologia). “Chi ritiene che ci siano differenze abissali tra la spiritualità cattolica e l’omeopatia – ha detto Gian Paolo Marini dell’Aiot – o afferma il falso o non conosce la storia”. Marini ha così ripercorso la storia dei rapporti tra la Chiesa e la medicina omeopatica: fu una farmacia del Fatebenefratelli di Roma a diffondere prodotti omeopatici per debellare un’epidemia di colera che nel 1837 aveva messo in ginocchio la città. Lo stesso papa Pio IX fu “prodigo di riconoscimenti” per l’omeopatia; papa Gregorio XVI favorì la nascita di farmacie omeopatiche a Roma mentre papa Leone XIII aveva scelto come suo medico curante, Talianini, un omeopata marchigiano. “Caratteristica peculiare della omeopatia – ha ribadito Marini – continua ad essere la concezione del paziente come una persona formata di materia, mente ed anima”. Sta in questa “complessità” dell’approccio diagnostico e terapeutico, ha aggiunto Alessandro Pizzoccaro, segretario nazionale dell’Aiot, “l’affinità che lega l’omeopatia all’insegnamento cristiano. Entrambi hanno una priorità in comune che è l’uomo”.