” “Anche se “l’orizzonte è talvolta fosco e tormentato”, l’uomo che prega “ha una certezza, la vicinanza di Dio con la sua parola e la sua grazia”. Lo ha detto oggi il Papa, che nella tradizionale udienza del mercoledì è sembrato riferirsi indirettamente alla difficile situazione internazionale, invitando i credenti ad aprire “ogni mattina lo sguardo sulla vita quotidiana, sulle sue gioie e sui suoi incubi”. Commentando, inoltre, il Salmo 118, Giovanni Paolo II ha sottolineato che “la preghiera si rivela come un dialogo, che si apre già quando è notte e l’alba non è ancora spuntata e continua per tutta la giornata, in particolare nelle difficoltà dell’esistenza. Infatti, l’orizzonte è talvolta fosco e tormentato. Ma l’orante ha una certezza inconcussa, la vicinanza di Dio con la sua parola e la sua grazia”. Citando, poi, il commento al Salmo 118 stilato da S. Ambrogio, il Papa ne ha evidenziato “L’idea di una preghiera costante, che abbraccia ogni tempo”. “Sia che mangiamo, sia che beviamo, annunciamo Cristo, preghiamo Cristo, pensiamo a Cristo, parliamo di Cristo! Cristo sia sempre nel nostro cuore sempre sulla nostra bocca!”, scrive S. Ambrogio, che invita i credenti a “prevenire il sole per rendere grazie” a Dio. “Sarebbe grave ammonisce Ambrogio rivolgendosi direttamente all’orante se i raggi del sole nascente ti sorprendessero a poltrire a letto con sfacciata spudoratezza e se una luce più forte ti ferisse gli occhi assonnati, ancora sprofondati nel torpore. E’ un’accusa per noi uno spazio così lungo di tempo passato senza la minima pratica di pietà e senza l’offerta di un sacrificio spirituale, in una notte scioperata”. “Raccogliamo anche noi l’appello di sant’Ambrogio ha concluso il Papa e ogni mattina apriamo lo sguardo sulla vita quotidiana, sulle gioie e sui suoi incubi, invocando Dio perché ci stia vicino e ci guidi con la sua parola, che infonde serenità e grazia”.
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