PAPA: I FUNERALI E IL CONCLAVE

Dopo l’esposizione della salma del Papa nella Basilica Vaticana, a disposizione per tre giorni della devozione e del "pellegrinaggio" ininterrotto dei fedeli, è il collegio cardinalizio a celebrare i "Novendiali", cioè le solenni esequie del Papa, che durano nove giorni consecutivi – stabilisce il Codice di diritto canonico – ed il cui inizio va fissato in modo da rendere possibile la tumulazione "tra il quarto e il sesto giorno" dopo la morte del Santo Padre. Durante il periodo di "sede vacante", il governo della Chiesa passa al camerlengo e al collegio cardinalizio: ma solo per l’ordinaria amministrazione, perché nessuno può "sostituire" il Papa, il cui "potere assoluto" viene da Dio. Le norme del Codice di diritto canonico sulla "sede vacante" (cioè sul periodo tra la mote di un Papa e l’elezione del successore) riguardano, infatti, solo gli "affari correnti" e lo svolgimento del Conclave, che deve essere convocato dopo non meno di 15 e non più di 20 giorni dalla data della morte del Pontefice. È stato lo stesso Giovanni Paolo II, con la costituzione apostolica "Universi dominici gregis", a fissare le regole per il periodo della "sede vacante": alla morte del Santo Padre, stabilisce il documento redatto dal 1996 dal Papa, decadono tutti i capi dei dicasteri della Curia, ad eccezione del cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, il card. Eduardo Martinez Somalo, del penitenziere maggiore, card. James F.Stafford, e del vicario generale per la diocesi di Roma, card. Camillo Ruini. A "governare" la situazione degli affari interni e di quelli esterni della Chiesa restano in carica il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Leonardo Sandri, e il "ministro degli esteri", mons. Giovanni Lajolo. Attualmente sono 117 i cardinali elettori, più uno "in pectore" finora non rivelato da Giovanni Paolo II; 41 "porpore" vengono dall’Europa, 27 dalla Curia romana, 26 dall’America, 12 dall’Africa, 9 dall’Asia, 2 dall’Oceania.