SCOUT: CONVEGNO ASSISTENTI AGESCI, UN’EDUCAZIONE AL "SAPER FARE BENE"

” “"Nell’esperienza scout si fanno una serie di cose ‘inutili’. Non servirà mai ad un ragazzo usare una bussola per andare a scuola o saper fare una legatura quadrata. Ma nello scoutismo sappiamo che gesti e attività assumono un preciso significato in relazione al contesto in cui si propongono". Lo ha affermato Francesco Chiulli, capo scout e animatore di campi Agesci, intervenendo oggi pomeriggio al convegno degli assistenti ecclesiastici dell’Agesci, in corso ad Assisi. "Lo scoutismo propone un universo simbolico – ha spiegato –. Ogni scout sa che vivere l’avventura, la strada, saper fare delle legature non sono accessori, ma esperienze che hanno senso in relazione a un progetto educativo: educano i ragazzi ad esprimere le proprie qualità. Educano al saper fare bene, che è molto importante". Sul compito educativo dello scoutismo è intervenuto anche don Pino Cangiano, assistente ecclesiastico di campi formativi dell’Agesci. "L’esperienza scout educa alla fede, proponendo un metodo fatto di attività, come il gioco, il racconto, l’avventura, attraverso le quali si trasmette Cristo". "Esperienza, simbolo e concetto sono parole chiave per costruire un percorso scout – ha concluso –: i ragazzi vivendo l’esperienza vengono a conoscenza di un simbolo, che permette loro di giungere al concetto".” ” ” “