All’inizio del messaggio, il Papa cita la frase di Gesù riportata dal Vangelo di Luca: "Non potete servire a Dio e al denaro", e ricorda "quanto sia forte la suggestione delle ricchezze materiali, e quanto netta debba essere la nostra decisione di non idolatrarle". L’elemosina, dunque, "ci aiuta a vincere questa costante tentazione, educandoci a venire incontro alle necessità del prossimo e a condividere con gli altri quanto per bontà divina possediamo". Secondo il Vangelo, infatti, "noi non siamo proprietari bensì amministratori dei beni che possediamo", che "non vanno considerati come esclusiva proprietà, ma come mezzi attraverso i quali il Signore chiama ciascuno di noi a farsi tramite della sua provvidenza verso il prossimo", a partire dalla consapevolezza che "i beni materiali rivestono una valenza sociale", come ci ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica. Nel Vangelo, sottolinea inoltre il Papa, "è chiaro il monito di Gesù verso chi possiede e utilizza solo per sé le ricchezze terrene", soprattutto "di fronte alle moltitudini che, carenti di tutti, patiscono la fame". "Soccorrere" le "moltitudini che soffrono nell’indigenza e nell’abbandono" è "un dovere di giustizia prima ancora che un atto di carità", ammonisce il Papa esortando alla "condivisione"in particolar modo i Paesi "la cui popolazione è composta in maggioranza da cristiani". (segue)