"Ringrazio la Provvidenza che in questa Chiesa e in questa Città di S. Ubaldo ha voluto inserire anche me. Non solo per breve tempo, ma in un certo senso per sempre": lo ha detto ieri a Gubbio il card. Ennio Antonelli, già vescovo della diocesi umbra, in occasione della cerimonia di conferimento del "Premio Bandiera 2008" da parte della locale Associazione degli Sbandieratori, conosciuta a livello internazionale. Durante la cerimonia, il vescovo emerito mons. Pietro Bottaccioli ha pronunciato, davanti alle autorità civile e religiose e a un folto pubblico, un discorso nel quale ha ripercorso la vita di Antonelli, i suoi impegni culturali, l’elezione a vescovo di Gubbio, quindi a Perugia, alla Segreteria generale CEI e in seguito a Firenze. Da ultimo ha ricordato la nomina a presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Richiamando la figura del vescovo e patrono S. Ubaldo, il card. Antonelli ha sottolineato che egli rappresenta per la città la "personificazione della fede cristiana che ha plasmato l’identità di questo popolo e ha sviluppato le sue migliori qualità e i suoi valori più alti". Ha poi definito la città così: "Gubbio non è una somma di edifici, né una somma di individui, ma un intreccio di relazioni, un’unità vivente, un corpo che ha un’anima e un volto, il volto di S. Ubaldo".