"Italia come Thailandia. C’è una pericolosa deriva che il fenomeno sta prendendo nel mondo occidentale: se nel Sud Est Asiatico la prostituzione minorile nasce in un contesto di miseria e disperazione, da noi si sviluppa tra una chat e l’altra, tra un bisogno di trasgressione ed apparenza, in contesti benestanti come il prestigioso quartiere Parioli della capitale" Questo il commento di Yasmin Abo Loha, coordinatrice dei programmi di ECPAT Italia, organizzazione impegnata contro lo sfruttamento sessuale dei minori in Italia e all’estero, alla notizia delle due minorenni fatte prostituire a Roma. "Notizie come queste – prosegue Abo Loha – riportano l’attenzione su quanto siano importanti i progetti di prevenzione all’interno delle scuole: progetti che prevedono oltre alla spiegazione del fenomeno e delle sue dinamiche, l’insegnamento della convenzione sui diritti dei bambini, l’educazione all’affettività ed alla sessualità". Le due ragazze, come riportato dai vari quotidiani, sono state adescate tramite la rete. Questo, precisa la ccordinatrice di Ecpat, evidenzia il problema legato "all’uso superficiale dei nuovi media da parte dei minori". Nel 2010 Ecpat ha lanciato la campagna "Navigare in rete senza pericoli" con l’intento di offrire una serie di consigli utili per rendere i nuovi mezzi di comunicazione "luoghi" sempre più sicuri. ” “” “
