CARDINALE SCOLA: "AMBROGIO, VESCOVO DI MILANO, MOSTRA CHE VITA È VOCAZIONE"

"Dio, ripete spesso Papa Francesco, ci sorprende sempre. La vita di Sant’Ambrogio ne è un esempio clamoroso. Un’improvvisa acclamazione di popolo lo costrinse, mentre era un brillante funzionario della Roma imperiale", e non ancora battezzato, "a interrompere la sua promettente carriera politica e a dedicarsi totalmente a Dio e ai fratelli nel ministero episcopale". Lo ha ricordato ieri, durante l’omelia della Messa per la festa patronale, il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano. "Ambrogio si arrese a Dio solo dopo una strenua resistenza"; ma "la vita è vocazione; e dalla totalità del nostro sì a Colui che ci ama e ci chiama dipende la nostra umana felicità e riuscita". Scola ha spiegato: "Ambrogio lo testimoniò spendendo tutte le sue energie per la Chiesa a lui affidata". La missione ricevuta "ne plasmò la personalità, esaltandola. Nella poliedrica ricchezza della sua umanità egli rimase se stesso, perché Dio non mortifica mai i valori autentici che sono in noi, ma li ‘utilizza’ per il suo disegno". "Seppe coniugare la sua esperienza civile con la responsabilità ecclesiale". Il cardinale ha affermato che "al centro" dell’insegnamento di Ambrogio "ci furono Cristo e la Chiesa". "Nel ricchissimo tesoro delle sue opere brilla la centralità di Cristo. Il Signore Gesù è per lui compendio di tutti i valori, la somma di tutte le verità". "Il secondo pilastro del suo insegnamento è l’amore alla Chiesa, la sposa di Cristo, che Ambrogio contempla come il capolavoro del Padre".