Clima

Cop 22: i leader religiosi chiedono ai governi un futuro di energia pulita

Il Dalai Lama, mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, il reverendo Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, Sayyid M. Syeed della Società islamica del Nord America, l’arcivescovo Desmond Tutu e oltre 220 altri leader delle diverse confessioni religiose di tutto il mondo chiedono ai Governi riuniti a Marrakesh per Cop22 che sia dismesso l’uso continuato dei combustibili fossili eticamente insostenibile e sollecitano con urgenza una reale conversione ecologica. La Dichiarazione interreligiosa, diffusa in occasione della Conferenza Building the Divest Invest Movement with Faiths, Foundations and Finance, side event ufficiale di Cop22 di Marrakech, è promossa da più di 30 organizzazioni internazionali di ispirazione religiosa, tra cui Focsiv, e chiede ai Governi di prendere impegni concreti e ambiziosi per la giustizia climatica.

“La comunità internazionale deve impegnarsi con maggiore ambizione per cambiare le strutture che portano degrado sociale e ambientale – ha sottolineato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv -. Il dialogo chiesto con forza nella Laudato Si’ di Papa Francesco evidenzia l’urgenza di un impegno indispensabile per la giustizia climatica. Dopo l’Accordo di Parigi, con Cop22 si debbono intraprendere passi concreti verso una giusta transizione energetica, dei nostri modelli di consumo e produzione e dei nostri stili di vita”. Particolare importanza per il mondo cattolico italiano assume la firma di diversi vescovi e rappresentanti degli Ordini religiosi come quella di mons. Marco Arnolfo, arcivescovo i Vercelli, mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, e di rappresentanti dei Salesiani, Gesuiti, Domenicani, Cappuccini, Suore Francescane, Benedettini e Carmelitani.

La Dichiarazione interreligiosa presenta una serie di richieste per accelerare la transizione verso un futuro di energia pulita in un lasso di tempo coerente con l’obiettivo di limitare gli aumenti di temperatura a 1,5 ° C rispetto ai livelli preindustriali: maggiori e rapidi impegni di riduzione delle emissioni; il disinvestimento di fondi sovrani e fondi pensionistici pubblici dai combustibili fossili per convertirli in investimenti in energie rinnovabili e altre soluzioni green; un aumento dei flussi finanziari globali per porre fine alla povertà energetica grazie alle rinnovabili; l’inserimento degli impegni climatici in un quadro più ampio di tutela dei diritti umani, come predisposto nel preambolo dell’Accordo sul clima di Parigi; controlli più severi sui meccanismi di risoluzione delle controversie negli accordi commerciali che utilizzano tribunali extragiudiziali per opporsi alle politiche dei governi, affinché siano tutelati i diritti umani e la salvaguardia del creato prima degli interessi economici delle imprese multinazionali.