Usa e Italia

Immigrati: Forti (Caritas), misure sicurezza “legittime e doverose” ma “non usarle come pretesto”

“Le misure di contrasto alla criminalità sono legittime e doverose, negli Stati Uniti come in Italia. Ma bisogna stare molto attenti e vigilare perché la legittima necessità di intervenire sulla criminalità non sia utilizzata come pretesto per politiche di altro tipo”. Così Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana, commenta al Sir, a margine del seminario di studio di Caritas italiana in corso in questi giorni a Roma su “un’Europa no exit”, il recente annuncio del neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler espellere 3 milioni di immigrati irregolari, in particolare chi ha problemi con la giustizia. “Al di là dell’impraticabilità di quello che dice Trump – osserva Forti – le risorse da mettere in campo sarebbero troppe e non credo abbiano i margini per una operazione di questo tipo. Ci avviamo verso una stagione di grandi slogan ma il fenomeno migratorio ha bisogno di ben altre risposte”. Anche in Italia, prosegue, “siamo abituati ad una politica degli annunci, degli slogan, che però interpreta una debolezza della proposta politica”. Certo, ammette, “la posizione degli Stati Uniti farà da volano per tanti altri nazionalismi europei che cercano sponde oltreoceano e stanno cavalcando l’onda di Trump. Bisogna osservarli con grande attenzione: forse è finita la stagione di fare spallucce di fronte a questo tipo di atteggiamenti perché denotano una deriva che può aggravarsi con il tempo. E’ necessario contrastare questi atteggiamenti con argomentazioni valide e articolando una critica seria, perché indebolire i diritti fondamentali dei migranti significa indebolire i diritti di tutti”.

Sull’appello del sindaco di Milano che chiede la presenza dell’esercito nel quartiere multietnico, dopo alcuni episodi di criminalità, Forti commenta: “Sala sta vivendo un momento difficile nella sua città. Ma a Milano abbiamo le forze dell’ordine, l’intelligence, che possono contrastare questi pezzi meno virtuosi della nostra società”. Ed invita a “non trasferire il tema sicurezza ad un dibattito legato alla presenza di cittadini stranieri o all’immigrazione” perché rischierebbe “di sviare dalle questioni reali e fare una informazione non corretta”: “In questa fase bisogna essere molto lucidi ed avere le capacità di distinguere bene i problemi per non fare un grande minestrone, che se non ben governato rischia di portarci fuori pista”.