Storia
All’indomani della giornata in memoria delle vittime del comunismo, celebrata in Bulgaria il 1° febbraio, oggi, a Sofia è stato presentato il primo libro edito dal centro culturale “Eugenio Bossilkov-Belene” che porta il nome del beato Eugenio Bossilkov, vescovo bulgaro fucilato dai comunisti per la sua lealtà alla Santa Sede. Nel volume, intitolato “Appunti sulle sofferenze bulgare”, il poeta e scrittore, Petko Ogojski, sopravvissuto alla prigione dell’isola di Belene e ad altre otto carceri comuniste, racconta la storia di oltre 8.300 reclusi nei lager in Bulgaria dal 1950 al 1960. “Come copertina abbiamo voluto mettere La Pietà Martinengo di Bellini per sottolineare il parallelo tra la sofferenza delle vittime innocenti e quella di Gesù Cristo”, ha affermato il direttore del centro culturale, padre Paolo Cortesi, che è anche promotore dell’iniziativa. A suo avviso, “conoscere e commemorare le vittime del comunismo, nell’ottica cristiana, deve portare alla riconciliazione e al perdono”. “Purtroppo – ha detto – nella società bulgara siamo ancora testimoni di antagonismi e la memoria piuttosto divide invece di contribuire al progresso della società”. È stata presentata anche la piattaforma elettronica www.pametbg.com che raccoglierà dati di tutte le vittime del regime comunista in Bulgaria, inclusi gli oltre 60 cattolici, di cui quattro sono stati beatificati. Il centro culturale “Eugenio Bossilkov” è promotore anche dell’iniziativa di creare un parco-memoriale delle vittime del comunismo nell’isola di Belene e un museo in ricordo dei perseguitati del regime.