Scomunica
“Le iniziative della sedicente organizzazione pseudo religiosa denominata ‘Chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme’ sono in assoluta opposizione alla dottrina cattolica e pertanto nulla hanno a che fare con la grazia della fede e della salvezza affidate da Gesù Cristo alla Chiesa fondata sulla salda roccia dell’apostolo Pietro. Si invitano tutti i fedeli al dovere della vigilanza e del saggio discernimento per evitare ogni forma di coinvolgimento in tale movimento e si rammenta che i fedeli che aderiscono alla suddetta sedicente ‘chiesa’ incorrono, a norma del canone 1364 del Codice di diritto canonico, nella scomunica latae sententiae per il delitto canonico di scisma”. È quanto afferma in un comunicato ufficiale la Curia vescovile della diocesi di Sora-Cassino- Aquino-Pontecorvo con riferimento al gruppo denominato “Bambino Gesù di Gallinaro” o “Nuova Gerusalemme” che il 4 ottobre 2015, con un atto notarile, si è costituito in organizzazione pseudo religiosa con il nome di “Chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme”. Il comunicato, a firma dei vicari generali monsignor Antonio Lecce e monsignor Fortunato Tamburrini, è stato reso noto domenica scorsa e, per disposizione del vescovo monsignor Gerardo Antonazzo letto in tutte le chiese della diocesi al fine di salvaguardare il bene superiore della Chiesa e dei singoli fedeli. Il gruppo, prosegue la nota, “è impegnato a diffondere in diverse località dottrine falsamente religiose e insegnamenti biblici distorti ed estranei alla verità dei testi sacri”, la sua “posizione dottrinale” è “dichiaratamente contraria alla fede cattolica, in quanto obbliga i fedeli a non frequentare i sacramenti, a disapprovare gli insegnamenti e la stessa autorità del Papa, a non avere relazioni con i sacerdoti e le rispettive comunità parrocchiali, a trasgredire la disciplina ecclesiastica”. A tutto questo si è aggiunto “il gravissimo abuso” della costituzione in nuova organizzazione, palesemente scismatica. Per sottolineare la natura “medicinale” della gravissima sanzione della scomunica, mons. Antonazzo ha concesso a tutti i sacerdoti in servizio in diocesi la facoltà di rimettere in foro interno, all’atto della celebrazione del sacramento della Penitenza, la censura della scomunica latae sententiae a coloro che intendano ravvedersi.