Fede
“Aiuto alla Chiesa che soffre”, la fondazione di diritto pontificio che da quasi 70 anni documenta il martirio cristiano in tutto il mondo, sarà presente al Meeting di Rimini, dal 19 al 25 agosto, con una rassegna sulla persecuzione anticristiana dal titolo: “La vostra resistenza è martirio, rugiada che feconda – I volti della persecuzione anticristiana, gli interventi per non lasciarli soli”.
“La cronaca – si legge in una nota – ci racconta oggi che attacchi in odio alla fede possono accadere nei luoghi più insospettabili” come “un’altalena inconsapevole, sei banchi dell’università, il tavolo apparecchiato di un ristorante come centinaia di milioni nel mondo”. Per questo – prosegue la nota – Acs “ha deciso di terminare l’esposizione sulla persecuzione anticristiana con una rappresentazione scenica di tre luoghi comuni trasformati in teatro dell’orrore: l’area giochi del parco di Lahore dove è avvenuto l’attentato il 27 marzo scorso, l’aula del Garissa University College in cui il 2 aprile 2015 sono stati uccisi 148 studenti cristiani, il tavolo del caffè di Dacca teatro della strage del 1° luglio scorso” accompagnate dalla scritta sulla parete: “Può accadere ovunque e a chiunque per ragioni di fede”. Nel muro di fronte saranno ricreate altre tre ambientazioni che mostrano, come spiega lo slogan sulla parete, “La risposta concreta di Aiuto alla Chiesa che soffre alla persecuzione”. Come la “Bibbia del fanciullo”, testo illustrato tradotto in 180 lingue e diffuso in oltre 52 milioni di copie in tutto il mondo. O gli oltre 11mila seminaristi formati ogni anno, rappresentati al Meeting da una scrivania ricoperta di testi sacri. E ancora, la costruzione ad Harintana in Bangladesh, della Chiesa di san Michele Arcangelo, di cui a Rimini sarà riprodotto l’altare. “Lungo il percorso espositivo – spiegano gli organizzatori – i visitatori si trovano ad attraversare un tunnel nel quale sono ricordati alcuni ‘martiri’ cristiani assassinati in odio alla fede: da padre Jacques Hamel a don Andrea Santoro, da Shahbaz Bhatti al piccolo Emmanuel Dike”. Inoltre saranno presenti i testimoni della Chiesa sofferente e perseguitata che condivideranno “con i visitatori il loro vissuto personale e le sofferenze delle loro comunità”.