Catechesi

Congresso eucaristico nazionale: mons. Palletti (La Spezia-Sarzana-Brugnato), abitare è non “restare sulla superficie”

“Abitare che cosa?”. È la domanda da cui è partito il vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, Luigi Palletti, nella catechesi da lui tenuta nella basilica di Santa Maria Assunta di Carignano. “Abitare i gesti eucaristici è sempre un ‘entrare dentro’, senza restare sulla superficie”, ha spiegato. Ad esempio, per “abitare la carità” un conto è donare qualche euro, altro conto è entrare in relazione con la persona a cui doniamo, “in un contatto più stretto”. L’eucaristia abbraccia la logica dell’incarnazione di un Gesù che “spezza il pane, ma quel pane è lui stesso ed è pienamente dentro il gesto dello spezzare: non scende accanto, ma dentro. Questo diventa anche il nostro modello, il modello di uno ‘spezzare’ più ampio: non abitiamo dei luoghi, ma delle relazioni. Abitiamo una vita”. Abitare l’Eucaristia è anche abitare l’alleanza con i fratelli, “l’accoglienza, il perdono, la prossimità”. L’Eucaristia va dunque intesa come “l’identità della comunità eucaristica, che è una comunità convocata. Non un’associazione, non una comunità che si sceglie, ma che si trova”. L’Eucaristia, ha concluso Palletti, ha le sue dinamiche, i suoi gesti e i suoi contenuti. Ma sono, appunto, “i contenuti di una paternità e di una comunità convocata”.

(Umberto Folena, Avvenire)