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Madre Teresa: Rini (“La Vita Cattolica”), “la sua missione come quella di Maria presso la croce”

“La missione di Madre Teresa è stata come quella di Maria Vergine presso la croce: al Gesù dei nostri tempi, condannato a morte dall’egoismo umano, dal peccato, dall’ingiustizia, ha donato lo sguardo di Maria; ai poveri affamati e stanchi, crocifissi sulla croce dell’abbandono, ha donato la consapevolezza di non essere soli sull’albero della condanna, ma di essere assistiti e consolati dal suo sguardo materno, sguardo di donna, sguardo di madre, riflesso dello sguardo misericordioso e amorevole di Dio”. Lo afferma don Vincenzo Rini, direttore de “La Vita Cattolica”, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero del settimanale diocesano cremonese. “Ha ragione Papa Francesco – prosegue don Rini – nell’affermare che, dopo l’elevazione alla gloria degli altari della piccola suora di Calcutta, forse faticheremo a chiamarla ‘santa’; ci verrà più spontaneo continuare a chiamarla ‘madre’ Teresa”. Secondo il direttore, “resterà per sempre ‘madre’, come lungo tutta la storia è restata e resterà l’altra madre, Maria”. “La canonizzazione di Madre Teresa – osserva Rini – diventa per la Chiesa, quindi per tutti i cristiani, un forte appello a riscoprire che l’essere credenti in Cristo significa primariamente amare, abbracciare con amore materno tutti i poveri del mondo”. Per questo, “in madre Teresa, oggi ‘santa’, la Chiesa deve riscoprire la sua vocazione primaria ad amare Dio in tutti gli uomini e le donne del mondo, con una predilezione per i poveri e i sofferenti”. “La sua missione di completare l’opera di Gesù, rendendo attuale quel suo grande appello: ‘Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò’ (Mt 11,28)”, aggiunge il direttore, per il quale “senza questa scelta di amore, ogni altra ‘opera’ diventa insignificante, se non addirittura controtestimonianza”. “Solo in questo amore totale la Chiesa è riconosciuta come madre. Senza di esso – conclude Rini – rischia di essere considerata matrigna”.