Unità dei cristiani
“Come cristiani, al di là di differenza e divisioni, abbiamo un patrimonio comune che è quello dell’universalità della nostra vita di fede e del Vangelo. Un’universalità che soffre, perché oggi trionfano i particolarismi e l’io contro l’altro. Il cammino verso l’unità deve diventare un modello per coinvolgere altri in un impegno per la cura della casa comune, la giustizia, la salvaguardia della vita, la pace”. Lo afferma al Sir mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, a margine del convegno “Nel nome di Colui che ci riconcilia tutti in un solo corpo” che si chiude oggi ad Assisi. “Questo momento – osserva – recepisce e rilancia il lavoro fatto in questo anno nelle diocesi, a diversi livelli, aiutati dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, per sottolineare la dimensione comune ed evidenziare il cammino verso l’unità in maniera più impegnativa e significativa”. “Si è creato un clima di rispetto reciproco e di cammino comune da cui non possiamo tornare indietro”, aggiunge Spreafico, evidenziando che “il nostro compito è far recepire questo alle nostre comunità. E qui dobbiamo lavorare molto, perché anche nella Chiesa cattolica ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti degli altri”. Il vescovo poi si sofferma sull’ecumenismo all’opera rispetto alle problematiche del mondo odierno: “Questo è rappresentato in maniera esemplare dal progetto dei Corridoi umanitari in cui Comunità di sant’Egidio, Tavola valdese e Unione delle Chiese evangeliche in Italia sono coinvolte per accogliere profughi del conflitto siriano. Un programma sottoscritto anche dalla Cei”. Per Spreafico è “un modello che ci testimonia come l’ecumenismo della carità contribuisce al cammino seppur difficile ma molto entusiasmante verso l’unità dei cristiani”. Da Assisi, “sull’esempio di Francesco che per il suo rapporto così forte con il Signore vive un senso di universalità nei rapporti con la creazione a partire dai poveri”, “forse l’impegno per i poveri e la battaglia contro l’ingiustizia ci deve aiutare a riscoprire come c’è molto che ci lega agli altri e noi possiamo essere, in qualche modo, un esempio”.