Politica

Irlanda del Nord: elezioni anticipate del 2 marzo. I vescovi, abbassare i toni del linguaggio e della faziosità. “Un futuro migliore è possibile”

Un appello ai politici perché in tempo di campagna elettorale non si rinchiudano nelle faziosità, non utilizzino un linguaggio divisivo ma si impegnino a stilare programmi che mirano al bene comune, soprattutto “per i più vulnerabili, gli svantaggiati e tutti coloro che faticano a portare avanti le loro famiglie”. A lanciarlo sono i vescovi dell’Irlanda del Nord che, in vista delle elezioni anticipate del 2 marzo, hanno pubblicato oggi un comunicato e una lunga e articolata riflessione dal titolo “A Better Future: towards a culture of life, care and hope for all” (“Un futuro migliore: verso una cultura della vita, della cura e della speranza per tutti”) che si conclude con una serie di 10 domande da porre ai candidati. Il ministro britannico per l’Irlanda del Nord, James Brokenshire, ha fissato per il prossimo 2 marzo le elezioni anticipate per determinare la nuova composizione del Parlamento nordirlandese. Il governo di Belfast, presieduto dalla first minister unionista Arlene Foster e basato sul sistema dello sharing power, era entrato in crisi dopo le dimissioni del deputy first minister, il repubblicano Martin McGuinnes. I repubblicani dello Sinn Féin non hanno nominato un suo sostituto entro il termine fissato da Londra, che quindi ha deciso di chiamare i cittadini dell’Irlanda del Nord alle urne.

“La crisi prematura delle nostre istituzioni politiche – scrivono i vescovi nel comunicato – è una cosa seria per tutti noi. Noi dipendiamo da voi, dal vostro lavoro”. I vescovi parlano di un momento estremamente delicato per la vita politica del Paese alle prese con divisioni interne e con un radicale cambiamento in atto nel rapporto tra Irlanda del Nord e Unione europea. Per questo e a maggior ragione, invitano i politici a “rifiutare ogni tentazione di ritirarsi nelle faziosità” e ad abbandonare ogni tipo di linguaggio divisivo e tono di conflitto. Sono azioni che poi “renderanno le trattative più difficili dopo le elezioni”. “Le Chiese – aggiungono i vescovi – sono pronte a sostenervi in ogni modo. Pregheremo per voi nelle prossime settimane”.

Ma il comunicato dei vescovi si rivolge anche ai cittadini irlandesi. “Esortiamo tutti gli elettori a prendere sul serio la responsabilità del voto alle prossime elezioni dell’Assemblea. Come cattolici abbiamo il dovere di essere fiduciosi nonostante le sfide, a lavorare per la creazione di una società che valorizza tutte le sue persone”. I vescovi pongono l’attenzione su alcune questioni chiave: “La tutela della vita e della dignità umana in tutte le fasi, il matrimonio e la famiglia, la povertà infantile, l’educazione e le questioni riguardanti i migranti e i rifugiati”. “La più grande speranza per la nostra comunità locale e per la nostra casa comune – si legge nella riflessione dedicata alle elezioni – può essere edificata solo su una nuova e costruttiva cultura del dialogo civile e su una più ampia partecipazione ai processi della politica. Un futuro migliore è possibile, se si è costruito su una cultura della vita, della cura e della speranza per tutti”.