Salute

Corruzione in sanità: Transparency International Italia ha presentato a Palermo strumenti e pratiche per contrastare il fenomeno

Whistleblowing, accesso libero alle informazioni, formazione etica. Sono alcune delle  “ricette” presentate oggi a Palermo da Transparency International Italia e gli altri partner (Censis, Ispe-Sanità e RiSSC) del progetto “Curiamo la corruzione”, partito nel 2015 per porre un freno alla piaga della corruzione, responsabile di sprechi, disservizi e disuguaglianze in ambito sanitario. L’evento, realizzato in collaborazione con la Regione Sicilia, assessorato alla Salute, è stato voluto per presentare alle strutture sanitarie strumenti e buone pratiche adottabili per contrastare il fenomeno della corruzione e quindi migliorare il servizio offerto ai cittadini. Il report 2016 ha messo in luce come il problema delle nomine e degli incarichi sia uno dei più rilevanti nelle regioni del sud Italia. I responsabili per la prevenzione della corruzione intervistati dal Censis hanno evidenziato infatti la necessità di maggiori controlli sulle nomine dei dirigenti pubblici (45,5% rispetto alla media nazionale di 38,7%) e di una più efficace rotazione degli incarichi nei settori più a rischio (54,5%, media nazionale 38%)

Da fine 2015 sono state avviate collaborazioni con diverse aziende sanitarie italiane; l’Asp di Siracusa rientra tra questi progetti pilota e da più di un anno collabora con Transparency International Italia per incrementare l’efficacia della propria azione anticorruzione, attraverso corsi di formazione e l’attivazione di una apposita procedura per la ricezione di segnalazioni su potenziali irregolarità e illeciti avvenuti all’interno della struttura. Da luglio 2016 sono state già ricevute 12 segnalazioni che sono state poi gestite dal responsabile per la prevenzione della corruzione della struttura. L’incontro odierno, spiegano gli organizzatori, “è servito per prospettare anche alle altre strutture sanitarie strumenti e pratiche che si sono rivelati più efficaci per contrastare la corruzione grazie all’esperienza dei progetti piloti fin qui maturata: dal whistleblowing alle procedure per garantire un’efficace accesso pubblico ai dati delle strutture, all’attività di formazione etica e sensibilizzazione alle tematiche”.