Giornata nazionale ecumenica

Svizzera: mons. Eleganti (Conferenza episcopale), “tutti dobbiamo riflettere sul senso della malattia”

“Che siamo malati o sani, tutti dobbiamo affrontare la sfida di riflettere sul senso della malattia” e di pensare “alla situazione in cui potremo trovarci alla fine della nostra vita”, ha scritto il vescovo ausiliare di Coira, mons. Marian Eleganti, in una lettera pubblicata a nome della Conferenza dei vescovi elvetici per la Giornata del malato che la Chiesa cattolica e la Chiesa protestante in Svizzera celebrano la prima domenica di marzo. “Non ho mai sentito la perdita della forza intellettuale dei miei genitori anziani come perdita della loro dignità”, racconta mons. Eleganti. Invece Gunter Sachs, famoso fotografo tedesco che si è suicidato nel 2011, ha vissuto “la prospettiva di perdere il controllo sulla propria vita come stato d’indegnità che ha voluto combattere o meglio prevenire”. “Ogni essere umano è degno, soprattutto il debole. Siamo noi eventualmente che neghiamo loro questa dignità”. Così “i tassi di suicidio aumentano tra gli anziani, anche perché una parte della società sta ponendo nuovi standard che giustificano e legittimano il suicidio come un tentativo di conservare fino alla fine la propria autonomia e quindi dignità umana”, denuncia il vescovo. Non così è per la fede cristiana che “da sempre parla di passaggio e di ritorno alla casa dei morti e vede la vita come tempo importante di prova e di preparazione al compimento in Dio”. È per questo che “i cristiani possono avere uno sguardo fiducioso sull’ora della propria morte”.