50° Populorum progressio
“Siamo figli di una cultura, per lo meno nel mondo occidentale, che ha esaltato l’individuo fino a farne come un’isola, quasi che si possa essere felici da soli”. A denunciarlo è stato il Papa, che ha ricevuto in udienza i partecipanti al Convegno organizzato dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale a 50 anni dalla Populorum progressio. “Non mancano visioni ideologiche e poteri politici che hanno schiacciato la persona, l’hanno massificata e privata di quella libertà senza la quale l’uomo non si sente più uomo”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “a tale massificazione sono interessati anche poteri economici che vogliono sfruttare la globalizzazione, invece che favorire una maggiore condivisione tra gli uomini, semplicemente per imporre un mercato globale di cui sono essi stessi a dettare le regole e a trarre i profitti”. “L’io e la comunità non sono concorrenti tra loro, ma l’io può maturare solo in presenza di rapporti interpersonali autentici e la comunità è generatrice quando lo sono tutti e singolarmente i suoi componenti”, l’analisi di Francesco, che ha esortato ad “integrare la dimensione individuale e quella comunitaria”. “Questo vale ancor più per la famiglia, che è la prima cellula della società e in cui si apprende il vivere insieme”, ha fatto notare il Papa.