Nomina
“Insieme, quanto prima, impareremo a conoscerci, a stimarci e, soprattutto, ad amarci come il Signore ci ama”. Così mons. Ciro Fanelli, nominato da Papa Francesco vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, si rivolge alla nuova comunità ecclesiale di cui è stato chiamato ad esserne guida. “Con sentimenti di sorpresa e stupore – scrive Fanelli nel primo messaggio – ma anche di timore e trepidazione, rivolgo il mio saluto all’intera comunità diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa, e a tutte le istituzioni pubbliche”. “Come Chiesa – aggiunge il vescovo eletto – si tratterà di crescere insieme nella condivisione, in tutte le forme, della ricerca per raggiungere una comprensione armonica della realtà e della individuazione di percorsi da intraprendere in maniera condivisa”. “È questo – precisa – il volto della Chiesa di comunione che, alla luce del Concilio Vaticano II, siamo chiamati a edificare”. Rivolgendosi ai sacerdoti, Fanelli si dice “sicuro che ogni traguardo ecclesiale ed ogni desiderio evangelico potranno diventare in qualche modo concreti solo con l’aiuto di tutti e con la preghiera di tutti; non facciamo mai mancare la pazienza e la collaborazione, nella schiettezza di un vero confronto e dialogo”. Il vescovo esprime poi “il mio saluto alle famiglie, ai giovani, ai bambini, ai lavoratori e a quanti sono attanagliati dalla morsa della disoccupazione, agli ammalati, agli anziani, agli ultimi e a quanti svolgono diverse forme di
servizio per la comunità ecclesiale”. “Il vescovo – sottolinea – non è certo un’autorità mondana, ma un umile segno della passione evangelica per tutto ciò che è squisitamente umano”. Per questo, afferma Fanelli, “imploro dallo Spirito Santo di donarmi di entrare dentro la vita del popolo santo di Dio di
Melfi-Rapolla-Venosa, e anche di farmi essere fratello di tutti e di ognuno”.