XXIV Giornata mondiale
L’80 per cento delle persone affette da demenza sono assistite a casa da familiari che spesso sono lasciati soli nella gestione del malato. “Per questo – spiega Orazio Zanetti, primario dell’Unità operativa Alzheimer dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) San Giovanni Di Dio Fatebenefratelli di Brescia – organizziamo corsi di formazione dedicati a parenti, badanti, volontari, operatori, per offrire spunti di riflessione e indicazioni per affrontare i complessi problemi assistenziali, pratici e legali legati a questa malattia”. La famiglia è il cardine dell’assistenza alle persone colpite da demenza e, al di là degli aiuti pubblici e sanitari, di fronte all’incremento di malati di Alzheimer (il 50-60% di tutti i casi di demenza che nel mondo riguarda 46,8 milioni di persone, in Italia 1.241.000 con costi che nel 2015 ammontavano a 37,6 miliardi ) diventa decisivo insegnare alle famiglie dei malati ad aiutarsi. All’Irccs Fatebenefratelli vengono organizzati da vent’anni gruppi di auto mutuo aiuto. “Sono le famiglie stesse a incontrarsi, coordinate da un operatore specializzato, che fornisce loro gli stimoli giusti per affrontare in gruppo le problematiche tipiche di questa malattia”, spiega Silvia Di Cesare, educatrice del reparto Alzheimer e impegnata nei gruppi da oltre dieci anni. Un’attività che offre ai caregiver l’opportunità di aiutare se stessi, agisce nell’aiuto reciproco e contribuisce a superare momenti difficili. Il gruppo stimola e potenzia le capacità individuali, aiuta a superare sentimenti di solitudine e isolamento e a dare sfogo al proprio dolore e alle proprie paure e speranze, amplifica l’informazione e l’educazione reciproca. Il Fatebenefratelli di Brescia è l’unico Irccs specializzato nelle malattie mentali, svolge sia attività scientifica (70 ricercatori) che di cura e dispone di un’unità operativa Alzheimer con 40 posti letto di degenza e di un’Unità di macro attività ambulatoriale ad alta complessità assistenziale (Mac) che prevede 25 ulteriori posti letto e segue 500 pazienti all’anno.