Appello alla popolazione
“Sgomento e incredulità” sono i sentimenti espressi dal vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, monsignor Domenico Cornacchia nell’apprendere che i giorni della festa patronale di Molfetta, in onore della Madonna dei Martiri, sono stati segnati da episodi di violenza: l’ordigno, per fortuna inesploso, davanti ad un esercizio commerciale su Corso Dante, e la sparatoria tra migliaia di persone, molti bambini, nei pressi delle giostre, durante lo spettacolo di fuochi pirotecnici. “La bella celebrazione eucaristica e la sacralità della processione, cui hanno preso parte migliaia di persone, non possono essere offuscate da episodi di violenza deliberata”, scrive in una nota mons. Cornacchia. “Proprio in momenti in cui la città gode di serate di festa, tra genitori e figli, nonni e nipoti – osserva il vescovo – qualcuno decide di turbare la serenità scatenando un panico che poteva essere causa di gravi incidenti”. “La nostra è e deve rimanere terra di pace, di comunione – rimarca -. Non ci sono motivazioni che possano giustificare l’uso della violenza”. Mons. Cornacchia auspica, inoltre “che non ci siano echi stupidi” a quanto accaduto. L’episodio della sparatoria, sottolinea, “è avvenuto proprio mentre in Colombia il Papa invitava quelle popolazioni, segnate da violenza inaudita, a farsi artigiani di pace, promotori della vita, rispettosi delle differenze, promuovendo gli ultimi”.