Consiglio permanente
“Come vescovi ci uniamo innanzitutto all’appello del Capo dello Stato a superare ogni motivo di sfiducia e di disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità nei confronti della comunità nazionale”. È l’appello della Chiesa italiana per le prossime elezioni politiche, contenuto nella prolusione del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, al Consiglio permanente. Dopo aver richiamato “il valore morale e democratico del voto”, Bassetti ha puntualizzato che “la Chiesa non è un partito e non stringe accordi con alcun soggetto politico”. “Il ‘risveglio della Chiesa nelle anime’ evocato da Romano Guardini, lo ‘sviluppo integrale dell’uomo’ promosso da Paolo VI e il dialogo con tutti costituiscono il nostro orizzonte di riferimento”, ha spiegato il presidente della Cei, che ha poi aggiunto “un’ulteriore specificazione riguardo al dialogo”: “Dialogare non è negoziare”, come ha detto Papa Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze. “Negoziare, infatti, consiste soltanto – ha commentato Bassetti – nel cercare di ricavare la propria fetta della torta comune. Ma non è questo, ovviamente, ciò che intendiamo. Dialogare significa, invece, cercare il bene comune per tutti”. “Il bene comune per tutti: in questa prospettiva – la sola che ci sta a cuore – possiamo tracciare un orizzonte di idee e proposte che vogliono essere un contributo fattivo e concreto alla discussione pubblica”, ha proseguito il cardinale, rivolgendo “a tutti i candidati un invito a riflettere sulla natura della vocazione politica. Perché di questo si tratta: una vocazione, una missione e non un trampolino di lancio verso il potere. Come ha scritto Francesco, ‘la politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune’”.