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Fieragricola di Verona: al via il 31 gennaio, l’edizione 2018 avrà oltre mille espositori. Delegazioni da 33 Paesi

È tutto pronto per l’edizione 2018 della Fieragricola di Verona, la più importante rassegna italiana (una delle prime in Europa) dedicata all’agricoltura, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio. La manifestazione rifletterà la situazione della produzione dei campi e delle stalle italiane, mettendo a fuoco non solo gli aspetti istituzionali ma anche le prospettive di sviluppo oltre che i problemi da affrontare.
La fotografia dell’edizione numero 113 di Fieragricola è stata scattata oggi nel corso di una presentazione a Roma. Dieci padiglioni occupati, oltre 1.000 espositori, una superficie netta di 57mila metri quadrati (+4,4% sull’edizione precedente), un’area esterna per le dimostrazioni di 7.500 metri quadrati allestita per gli Special Show, 980 animali (+63,3%), delegazioni commerciali provenienti da 33 Paesi esteri e tre concorsi sulle razze bovine (compreso il debutto della mostra europea della razza bovina Limousine), più di 120 convegni in calendario nei quattro giorni di manifestazione. È in questo modo che può essere sintetizzata la rassegna nata nel 1898 e che quest’anno parte anche con una analisi (condotta da Nomisma), sul cambiamento del settore agricolo negli ultimi dieci anni.
“Da sempre Fieragricola rappresenta un momento di confronto, aggiornamento e di scenario sui grandi temi politico-economici e su quelli tecnico-scientifici – ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -, nella logica di dare valore aggiunto e far emergere le caratteristiche di innovazione, competitività e capacità di valorizzazione delle produzioni primarie. Qualità che, unite alla sostenibilità, sono gli elementi imprescindibili per affrontare la grande sfida della crescita demografica che nel 2050 porterà a quota 9 miliardi gli abitanti del pianeta Terra”. Il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha spiegato: “Credo che questa sia l’occasione per provare a riflettere sulle nuove tendenze e i nuovi bisogni dell’agroalimentare”.