Chiese locali

Diocesi: Sassari, ieri l’imposizione del pallio all’arcivescovo Saba

È stato il nunzio apostolico per l’Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, ad imporre, ieri, nella cattedrale di Sassari, il pallio all’arcivescovo Gian Franco Saba. Nel corso della celebrazione, nella quale si è ricordato anche il venticinquesimo anniversario dell’ordinazione presbiterale di mons. Saba, il nunzio ha affermato che “dal Pastore di una Chiesa metropolitana ci si aspetta che sia il primo missionario della regione pastorale ed il fratello maggiore che secondo le stesse parole del Papa prende l’iniziativa, coinvolge, accompagna e promuove la conversione missionaria secondo l’ideale delle prime comunità cristiane nelle quali i credenti avevano un cuore solo e un’anima sola”. Nel saluto conclusivo, lo stesso mons. Saba ha voluto rivolgere un messaggio di gratitudine ai fedeli presenti, ringraziando per primi la Chiesa diocesana e tutto il Popolo di Dio. Dagli scritti di un autore del III secolo, ha tratto l’ispirazione per una prospettiva di lettura di tutta la celebrazione alla luce della Parola proclamata: “Quali sono i sacrifici e le cerimonie gradite a Dio? Chi persegue l’innocenza, chi sottrae dal pericolo un uomo offre a Dio il sacrificio più accetto”. “Quanto sono attuali e importanti per noi come Chiesa queste parole – ha osservato – e quanto ci trovano anche accomunati a quanti qui rappresentano servizi nella società pubblica, nell’ambito accademico, politico, civile amministrativo!”. “Sant’Ireneo, parlando del sacerdozio di Cristo, lo sintetizza in tre espressioni che noi tutti possiamo ben memorizzare: scoprire la parentela con Dio, scoprire l’amicizia con gli uomini, costruire la sinfonia tra tutte le realtà del creato, una sinfonia che Cristo stesso ha già posto in questa realtà”, ha proseguito l’arcivescovo, sottolineando che “ogni tanto questa sinfonia si scorda e ha bisogno di un accordatore. Chiediamo al Signore – Egli che è stato l’accordatore per eccellenza di questa casa che è l’uomo – di darci la grazia di essere dei bravi accordatori”.