Rapporto Italiani nel mondo

Migranti: card. Bassetti, “serve attenzione per chi parte e per chi arriva”. Sui “clandestini” italiani, “attuare principi umanità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Nei confronti dei migranti, sia verso coloro che partono, sia verso coloro che accogliamo, dobbiamo avere oggi tanta attenzione. Come italiani siamo un popolo molto esperto in questo senso”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, rispondendo al Sir e ad altri giornalisti a margine della presentazione a Roma del Rapporto “Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes. Come documentato nel rapporto, molti emigrati italiani si trovano a vivere situazioni di povertà ed emarginazione (è il caso di Londra) o addirittura detenzione per essere entrati irregolarmente in un Paese, ad esempio in Australia. Per gli italiani “clandestini” in particolare difficoltà il cardinale Bassetti chiede “che siano attuati tutti quei principi di umanità indispensabili per la convivenza umana”. “Non si può essere solo accolti, bisogna essere anche accompagnati ed integrati con i valori del Paese in cui arriva. Questo non si può fare da soli. C’è un balzo in avanti da fare da parte di tutti” su un problema che “strutturalmente oggi è più grave per varie situazioni che si sono create nel mondo”. “Siamo esperti per quello che abbiamo sofferto e per quello che siamo riusciti a realizzare nel mondo – ha precisato -. Questo ci porta ad una fiducia e ad una speranza nei confronti delle persone che accogliamo. Teniamo conto che il fatto di migrare non è solo dovuto ad una congiuntura particolare ma è un diritto umano, un fondamentale diritto della persona”. Per questo “è  importante l’accoglienza – ha ribadito -. Chi arriva in un Paese straniero o si sposta dal sud al nord dell’Italia ha sempre bisogno di essere accolto e integrato”. Da un punto di vista pastorale a suo avviso “è giusto continuare a fare le messe per i migranti perché non possono essere subito immessi nelle comunità parrocchiali. Hanno bisogno di essere coltivati nei loro valori e aiutati gradualmente  ad integrarsi”.