Pastorale
I cappellani del lavoro di Genova ricordano quest’anno i 75 anni di attività. Era il 1943 quando, per la prima volta, alcuni sacerdoti entrarono nei siti industriali e produttivi genovesi. “Se da 75 anni la Chiesa genovese vive la presenza pastorale nel mondo del lavoro, è stato grazie allo spirito missionario del cardinal Boetto e del suo successore il cardinal Siri che – in un periodo difficile e doloroso del nostro Paese, in piena guerra con l’occupazione tedesca alle porte, i bombardamenti e la penuria di cibo – hanno deciso di avviare un cammino pastorale arrivato felicemente fino ai nostri giorni”, ha ricordato monsignor Luigi Molinari, cappellano dal 1946 e vicario episcopale per il mondo del lavoro. Una presenza che continua ancora ai nostri giorni e che si concretizza, nel periodo pre natalizio, con varie celebrazioni negli ambienti di lavoro. “Ripercorrendo la storia della nostra città negli ultimi 75 anni – afferma ancora monsignor Molinari dalle colonne del settimanale cattolico ‘Il Cittadino’ – è facile ricordare i continui mutamenti del tessuto produttivo, la massiccia deindustrializzazione, che ha portato alla perdita di molti posti di lavoro nell’ordine delle decine di migliaia, gli eventi del 1968, le Brigate Rosse durante i cosiddetti anni di Piombo”. Nonostante le varie difficoltà, “la Chiesa genovese tramite i cappellani è riuscita a mantenere il contatto e il dialogo con il mondo del lavoro e con la Città, valorizzando il clima ecclesiale inaugurato dal Concilio Vaticano II”. Una missione che i cappellani, “nonostante la carenza di sacerdoti” continuano “con grande spirito di sacrificio”.