Commercio
Il “fatturato” della contraffazione vale 7,2 miliardi di euro e cresce del 3,4% rispetto al 2015. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata per il ministero per lo Sviluppo economico. Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un incremento di 19,4 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 7 miliardi (un valore quasi uguale, ad esempio, a quello generato dall’intera industria metallurgica). Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell’economia legale – afferma lo studio del Censis – comporterebbe 104.000 unità di lavoro in più (circa il doppio dell’occupazione, ad esempio, dall’intera industria farmaceutica). Ogni euro sottratto al mercato della contraffazione genererebbe 2,7 euro nell’economia legale nazionale. Il Censis sottolinea, inoltre, che l’emersione della contraffazione significherebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su impresa e lavoro) e indirette (Iva), perché oggi il mercato del falso sottrae all’erario 1,7 miliardi di euro. Se si considerano anche le imposte che deriverebbero dalla produzione attivata nelle altre branche dell’economia, a monte e a valle, il gettito fiscale complessivo aumenterebbe a 5,9 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale delle entrate dello Stato per le stesse categorie di imposte. Oggi la merce contraffatta viaggia per mare, in aereo, su gomma. I prodotti falsi vengono venduti nelle bancarelle per strada, in capannoni e magazzini, negli appartamenti privati, attraverso siti web e consegnati via corriere. E si diversificano sempre di più per la qualità della fattura, i prezzi, la categoria merceologica, i target di consumatori a cui sono destinati. Ingenti – puntualizza il Censis – sono i danni sia per il made in Italy, sia in termini di sicurezza dei consumatori e sfruttamento delle persone impiegate nella filiera della produzione e commercializzazione della merce taroccata. Tra i prodotti contraffatti troviamo al primo posto l’abbigliamento, gli accessori e le calzature, il cui valore sul mercato nazionale del falso è stimabile in 2,4 miliardi di euro, pari al 33,1% del totale. Ad essere falsificati sono soprattutto giubbotti, capi sportivi, scarpe da ginnastica, cinture, borse e portafogli. A seguire il materiale audio e video, tra cui i videogiochi.