Politica
Anche se c’è il “rischio concreto che le poche voci che raccontano determinati fatti vengano zittite”, Avvenire “continuerà a scrivere di bombe, di guerre di cui non si parla, di immigrazione nei termini non di invasione ma di fenomeno della storia”. Lo ha sottolineato Antonio Maria Mira, giornalista del quotidiano cattolico, nel mirino del taglio dei contributi all’editoria previsto nella manovra economica. “Il Governo ha aperto la guerra ai migranti, cioè ad esseri umani che scappano dalle guerre che noi provochiamo e di cui abbiamo bisogno per continuare a vendere armi”, ha denunciato Tommaso Di Francesco, condirettore del Manifesto, che insieme a Mira ha preso parte al Convegno “Non c’è Europa senza ricerca della pace”, promosso dal Movimento dei Focolari Italia, dal Centro internazionale studenti Giorgio La Pira e dalla Fondazione Giorgio La Pira in collaborazione con Città Nuova.
Del ruolo dell’informazione si è discusso nell’ambito del Convegno che ha voluto puntare i riflettori sul disastro umanitario dello Yemen, dove l’Italia esporta armi, nonostante numerose risoluzioni approvate dal Parlamento europeo, e sulle contraddizioni di un intero sistema Paese che si vengano a scaricare su un territorio falcidiato dalla crisi, come è il Sulcis Iglesiente, dove quella produzione è controllata da una multinazionale tedesca.