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Povertà: Avvocato di Strada, “abbiamo utilizzato l’arma incruenta dei nostri codici, che ci aiutano a risolvere i problemi dei senza fissa dimora”

“Quest’anno, con l’entrata nel diciottesimo anno di attività, siamo diventati maggiorenni. In questo tempo, per combattere la fame di diritti, abbiamo utilizzato l’arma incruenta dei nostri codici, che ci aiutano a risolvere i problemi dei senza fissa dimora”. È stato l’incipit dell’intervento di Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada, nell’assemblea nazionale svoltasi oggi a Bologna, durante la quale è stato presentato il bilancio sociale 2017. “La povertà continua ad aumentare e sempre più spesso assistiamo a tanti morti in strada e a una recrudescenza dell’intolleranza delle persone verso i poveri, con episodi gravissimi”. Per Mumolo, “forse c’è maggiore paura dello straniero e i senza fissa dimora ne diventano il bersaglio. I procedimenti che trattiamo in cui i senza fissa dimora sono persone offese dal reato in un anno è quasi raddoppiato. Queste persone hanno solo la colpa di essere poveri con cui ci si può sfogare”. Il presidente di Avvocato di Strada ha anche descritto il panorama legislativo. “Quello che abbiamo vissuto è stato un anno ricco di contraddizioni. È stato approvato il reddito di inclusione, che è la prima legge in assoluto in Italia che si occupa di povertà, ma che probabilmente sarà oggetto di contenzioso. Nel 2017 c’è stata anche la legge del terzo settore che ha riordinato la normativa. È stato anche l’anno del decreto Minniti, con il quale ci stiamo confrontando tutti. Abbiamo bisogno di formarci per affrontare al meglio le diverse questioni”.