Anniversario
“La Chiesa vive un cambiamento continuo, perché è in cammino con la storia degli uomini. E ogni pontefice ha avuto un influsso sui suoi tempi”. Francesco, papa del Concilio Vaticano II “perché ne coglie il valore intimo di rilettura del Vangelo alla luce dell’esperienza contemporanea”, in questi cinque anni ha dato vita a un itinerario di riforme guidate dal discernimento spirituale. E’ quanto si legge nell’editoriale sui cinque anni del pontificato di papa Francesco che apparirà nel numero de “La Civiltà Cattolica” in uscita sabato 17 marzo, ma oggi anticipato online. Appiattire il tema della “riforma” sulla questione della riforma della Curia romana come fanno alcuni, è una “prospettiva miope”, afferma l’editoriale. L’obiettivo del Pontefice è semplicemente “mettere Cristo sempre più al centro della Chiesa” e “avviare le riforme interne alla Curia”, ma non “portarle tutte e subito a compimento. L’umiltà gli impedisce di immaginare se stesso come il ‘Don Chisciotte’ della riforma”. Francesco “mette mano” alle cose e “scioglie i nodi uno ad uno, nei limiti del possibile”, il suo è “un pontificato di semi”. Ma anche di “discernimento spirituale. Mette la Chiesa in esercizi spirituali”. Il Papa “aggrega il bene e costringe il male a svelarsi. E questo si manifesta fuori, ma anche dentro la Chiesa”. Tuttavia, in questi cinque anni non ha seguìto una strategia definita a tavolino, non ha applicato un ‘piano quinquennale’ astratto e teorico”. “Da qui la sua capacità di sorprendere, ma anche la sua capacità di tirare dritto, non avvertendo né la forza del vento interno contrario né la pressione mediatica esterna. Le sente, ma non è sensibile ad esse”.