Volontariato
Un laboratorio in cui fare riparazioni sartoriali, cucire abitini per bambini da inviare nella missioni nel terzo mondo, realizzare Pigotte e tanti lavori sartoriali per i mercatini di beneficienza. Sarà questa la “produzione” della “Sartoria 8 marzo”, l’iniziativa solidale dell’Auser che ha aperto i battenti ad Arezzo. Sarà un laboratorio, si legge in una nota, “per aiutare chi è in difficoltà, ma anche per insegnare l’arte di cucire alle nuove generazioni”. All’inaugurazione c’erano tantissime donne, ex operaie della Lebole, della Stilbert, della Giole, colossi dell’abbigliamento che anni fa hanno portato il nome di Arezzo in tutto il mondo. Proprio le ex lavoratrici sono tornata ora dietro le macchine da cucire da volontarie. Al taglio del nastro il presidente dell’Auser Arezzo, Franco Mari, la presidente dell’Auser Toscana, Simonetta Bessi, il responsabile delle Sartorie della solidarietà, Giovanni Forconi, e la vice presidente del Consiglio regionale della Toscana, Lucia De Robertis.