Politica
(Bruxelles) La Commissione Ue dà il via libera a “ulteriori fondi” a favore dello Strumento per i rifugiati, nell’ambito dell’accordo Ue-Turchia. Il Paese euroasiatico ha accolto circa 3,5 milioni di rifugiati dal vicino siriano, che necessitano di assistenza, un tetto (o almeno una tenda) per vivere, cure mediche, istruzione per i bambini… “La decisione odierna – spiega l’ufficio stampa di Bruxelles – fissa il quadro giuridico per la liberazione della seconda quota di 3 miliardi di euro, secondo quanto previsto dalla dichiarazione Ue-Turchia, con un intervento del bilancio comunitario per un miliardo”. La prima quota dello Strumento istituito nel 2016 si articolava in 1 miliardo di euro attinto al bilancio dell’Unione e in contributi degli Stati membri per 2 miliardi di euro. Johannes Hahn, commissario per la politica europea di vicinato, dichiara: “La Commissione compie oggi il primo passo per la mobilitazione di ulteriore sostegno nell’ambito dello Strumento per i rifugiati siriani in Turchia. Dalla relazione annuale pubblicata emergono con chiarezza sia i risultati positivi conseguiti finora sia l’essenziale ed efficace ruolo di sostegno che lo Strumento svolge per i profughi più vulnerabili e le comunità di accoglienza in Turchia e, quindi, per la riduzione delle pressioni migratorie. Esorto gli Stati membri a rispettare gli impegni assunti permettendo la mobilitazione di ulteriori 3 miliardi di euro, così che quest’assistenza indispensabile possa essere mantenuta”.
Secondo Christos Stylianides, commissario per gli aiuti umanitari, “l’aiuto umanitario erogato dall’Ue ai profughi accolti in Turchia ha dato risultati tangibili, dalla possibilità di mandare a scuola 500mila bambini e ragazzi all’accesso ai servizi essenziali per le famiglie vulnerabili”. 1,2 milioni di profughi “hanno fruito del sostegno umanitario grazie al più grande programma di assistenza in liquidità mai messo in atto dall’Unione. La nuova mobilitazione di fondi ci permetterà di continuare a lavorare con la Turchia e con le organizzazioni umanitarie per aiutare i profughi vulnerabili e le comunità che li accolgono”.