Editoria
“L’anno in cui ho imparato a mentire” della scrittrice statunitense Lauren Wolk, tradotto in tedesco da Birgitt Kollmann, ha vinto la 29ª edizione del Concorso di letteratura cattolica per bambini e ragazzi promosso dalla Conferenza episcopale tedesca. La giuria, presieduta da mons. Robert Brahm, vescovo ausiliare di Trier, ha scelto il libro tra i 280 titoli presentati al concorso da 76 editori. La dotazione del premio, pari a 5mila euro, sarà suddivisa tra l’autrice (4mila euro) e la traduttrice (mille euro). Nel suo romanzo d’esordio, Lauren Wolk racconta la storia di Annabelle, ragazzina di 11 anni figlia di un contadino della Pennsylvania, che diviene vittima di pesanti azioni di bullismo da parte di Betty, la sua nuova compagna di scuola. Questa situazione la costringe a crescere in fretta, abbandonando la visione ingenua e infantile che aveva della vita e difendendo con coraggio i propri valori e le proprie convinzioni. Il tema della menzogna è centrale nel romanzo: si può dire una bugia per far sì che venga a galla la verità? Questo l’interrogativo che l’autrice pone di fronte al lettore al termine del racconto, facendo della menzogna un momento drammaturgico e al tempo stesso una sfida etica. E questo perché, nel suo percorso di crescita, Annabelle fa l’amare esperienza che gli uomini usano le bugie come strumento di potere. “Annabelle – commenta mons. Brahm – è una ragazza forte, forte anche grazie all’amore incondizionato della sua famiglia. Né Annabelle, né la sua famiglia possono fermare questo dramma, ma possono fare ciò che ritengono giusto. ‘Pongo davanti a te vita e morte’, si legge nell’Antico Testamento, ‘scegli la vita’”. La giuria del concorso consiglia la lettura del libro a giovani dai 13 anni in su. Il premio sarà consegnato dal presidente della Commissione per le comunicazioni della Conferenza episcopale tedesca, mons. Gebhard Fürst (Rottenburg-Stuttgart) durante la cerimonia in programma il prossimo 24 maggio a Bonn.