Messa
“La questione centrale, anche in ambito economico, è di tipo etico. Senza un vero rinnovamento morale, gli sforzi per risanare l’economia e il tessuto sociale sono parziali e instabili”. Lo ha sottolineato, stasera, il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, in cattedrale, nell’omelia della Messa per il mondo del lavoro, in prossimità della festa di San Giuseppe. “Senza una coscienza formata nella verità, su principi veri per tutti, principi che nascono dal buon senso e da una onestà senza colori, le pratiche dell’evasione fiscale, della corruzione, dell’ inadempienza agli obblighi civili e del disinteresse per la cosa pubblica, il progresso sarebbe sempre impedito”, ha osservato. Anche “l’idea del cosiddetto ‘sgocciolamento’, secondo cui presto o tardi – in virtù delle dinamiche spontanee del mercato – l’arricchimento degli uni porterà automaticamente a una qualche ripartizione dei benefici per gli ultimi, è passata: non ha mai prodotto gli effetti attesi”. Secondo il porporato, “l’approccio all’occupazione non può essere mercantile: deve ispirarsi ad una visione non individualistica, deve cercare una non facile compenetrazione tra il risultato delle aziende e il beneficio di tutti”. In questo, “la Chiesa offre il patrimonio del Vangelo che ha generato civiltà e cultura, lavoro, giustizia e arte”. Il cardinale ha, quindi, invitato a pensare positivo: “Per cercare una concretezza che non suoni ideale e irraggiungibile, dobbiamo impegnarci a crescere nel parlarci con lealtà, riconoscendo i segnali positivi esistenti, delle opportunità che si sono affacciate, senza denigrarci a vicenda, rinunciando alla facile e vergognosa pratica di spargere ombre e sospetti come se tutto fosse losco e impresentabile”. “Tutte le parti in causa, i corpi intermedi – ognuno secondo i propri compiti – crescano nel pensare e lavorare insieme, mettendo da parte interessi corporativi e particolarismi, nella consapevolezza che solamente insieme si cresce”, ha concluso.