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“Oggi, che si sono spezzati i legami sociali, abbiamo un immenso bisogno di una società fondata su relazioni e su comunità. I 50 anni di Sant’Egidio offrono l’idea di una volontà di continuare ad essere esseri pensanti che agiscono su una base di valori per cambiare la realtà”. Lo ha detto Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, intervenuto alla presentazione del libro di Andrea Riccardi “Tutto può cambiare – Conversazione con Massimo Naro” (edizioni San Paolo). “Per me, nato nel 1965 – afferma -, Sant’Egidio è sempre stata Roma, come i sanpietrini, sempre presente nella mia vita. Non è solo ciò che fa, ma pone una riflessione su ciò che accade al di fuori di essa, nella metropoli”. “Oggi – prosegue – il bombardamento di immagini, ad esempio sulla tragedia della Siria, ha un impatto di massa incredibilmente superiore rispetto a un tempo ma c’è un gap tra l’enormità di quanto sta succedendo e la timidezza dell’Europa e dei suoi popoli rispetto ad un impegno di solidarietà coraggiosa”. Per Zingaretti, “l’indifferenza, l’assuefazione, l’apatia sembrano legate al fatto che viviamo un tempo di paura per la povertà materiale, ma le povertà che si intrecciano sono due: materiale e culturale, e quest’ultima impedisce la capacità di comprensione”.