Iniziativa
Dagli avvisi al termine della Messa ai cinguettii su Twitter. Dal volantino al post di Facebook. Il messaggio è sempre lo stesso. Cambiano i mezzi e le forme. Anche all’ombra dei campanili. E servono in parrocchia nuove figure. Domani, sabato 17 marzo, all’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli 1, Milano), alle ore 10 Enrico Mentana, giornalista e direttore del Tg La7, Alessandro Chessa, esperto di big data e assistant professor all’Imt Scuola Alti Studi a Lucca, e mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano, apriranno la quarta edizione della scuola di formazione per i volontari della comunicazione parrocchiale, dedicata quest’anno all’uso pastorale delle reti del web. Titolo: “La parrocchia comunica con i social media”.
La giornata inaugurale, in collaborazione con Ucsi, è aperta a tutti e dà crediti formativi ai giornalisti secondo le solite procedure.
Saranno complessivamente 6 gli incontri in programma fino al 12 maggio, tutti il sabato mattina nella sede dell’ateneo milanese, guidati da professionisti, esperti e tutor che guideranno le esercitazioni pratiche.
“L’iniziativa nata tre anni fa dalla collaborazione tra l’università e l’Ufficio comunicazione dell’arcidiocesi di Milano – spiega una nota – ha l’obiettivo di creare figure in grado di utilizzare tutti gli strumenti in maniera professionale, senza essere dei professionisti. Dal sito internet della comunità al giornale. Dalla newsletter ai rapporti con la stampa locale. Ai profili social appunto”.
Nel 2015 i comunicatori parrocchiali hanno studiato come realizzare un piano di comunicazione, come curare i rapporti con i media del territorio, come affrontare e gestire le crisi. L’anno successivo hanno approfondito la natura dei vari media, da Internet ai video, dal notiziario ai giornali, alla radio. Nel 2017 hanno riprodotto in aula cinque casi reali e, con l’aiuto di esperti e tutor, hanno simulato le strategie comunicative che avrebbero adottato se si fossero trovati a dover gestire quelle situazioni. Quest’anno si concentreranno sui social network, un ambiente comunicativo dove tutti siamo immersi: i giovani, ma sempre più spesso gli adulti.